CARICAMENTO

Ravioli e Ricordi – Capitolo 1

 
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Se ti dicono che sei uno squilibrato…

…Forse lo sei davvero! Magari anche tu qualche volta hai fantasticato di mollare tutto e iniziare una nuova vita, magari lo stai pensando anche in questo momento.

Ok, in questo caso ti do il benvenuto nel circolo dei malati cronici di sognopatia acuta, ma non preoccuparti, non c’è una cura, tu continuerai a sognare e il solo rischio è quello di provare un po’ di vertigine prima di spiccare il volo!

Forse sei stanco della tua routine, o percepisci che per te ci debba essere qualcosa di più al di là delle abitudini e dei giorni tutti uguali.

Beh, può essere che tutto questo non ti porti ad imboccare la statale 45, sognando ad occhi aperti con un quarto di serbatoio nella Fiat Multipla e tua moglie che sospirando si arrende all’evidenza di aver sposato uno squilibrato…

Ma magari anche tu vuoi allontanarti da un contesto che ti crea insoddisfazione o sofferenza.

Oppure vuoi migliorarti e migliorare la tua vita.

Magari non hai ancora deciso, ma sai che prima o poi lo farai… non prendere la SS45, ma mollare tutto per cambiare.

Ricominciare, buttarsi, cadere o volare.

Beh, io ho avuto la fortuna di poterlo fare.

Ho potuto prendere e partire tra i sospiri di rassegnazione che si alternavano ai sorrisi confortanti di Laura, mia moglie e compagna di avventure.

L’ho potuto fare anche tra i meno confortanti, ma sempre affettuosi: “Ma tu non sei normale!” E “Hai picchiato la testa da piccolo!” di mia madre.

Ho avuto la fortuna che incoscienza e determinazione, unite ad una strana congiunzione di astri e ad un pizzico di follia, mi abbiano permesso di guardare il mondo da una diversa prospettiva e mi abbiano convinto di poter cambiare la mia vita per sempre.

Quello che molti sognano, ma spesso non riescono ad attuare, io l’ho fatto, l’ho fatto eccome, ma non da solo.

Non avrei mai potuto realizzare questo grande sogno se non avessi avuto al mio fianco ad accompagnarmi, ma spesso dietro a spingermi o davanti a trainarmi, mia moglie Laura che, sempre rassegnata di aver sposato uno squilibrato, con me ha condiviso ogni difficoltà e ogni successo, ogni partenza ed ogni traguardo.

L’ho fatto con lei e per lei e non tornerei mai più indietro! Ma come è iniziato questo nostro viaggio verso il cambiamento?

Una baita in un bosco di castagni

Nasce tutto un bel po’ di anni fa, qui tra i monti della Val Trebbia, era l’autunno del 2008…

Da tempo ormai la vita di città ci stava un po’ stretta. Sentivamo il bisogno di aria pura, semplicità e spazi aperti per noi e per i nostri 3 figli, Samuele, Gabriele e Rachele.

Avevamo un lavoro sicuro, una casa ristrutturata, cari amici intorno e ci dedicavamo al volontariato con i ragazzi della parrocchia, ma qualcosa ci diceva che dovevamo andare oltre…

Avevamo fatto la scelta di lavorare in ambito sociale, dovevamo farci bastare lo stipendio, questo è vero, ma eravamo felici di poter essere di aiuto ai dimenticati, ai poveri, agli “ultimi” come vengono definiti da quel mondo del volontariato un po’ fighetto che non ci appartiene più, mentre ancora ci appartiene più che mai il mondo del volontariato fatto di chi si sporca le mani in prima linea senza secondi fini.

Ma in quegli anni eravamo felici e onorati di appartenere a quell’ambiente in cui, così almeno credevamo, i grandi valori segnavano la rotta, fino a quando… non fu la rotta a segnare noi!

Abbiamo capito presto che, non erano più quei valori, per noi sacri, a tracciare il cammino, ma altre dinamiche meno sacre, meccanismi e ingiustizie di cui non volevamo essere complici.

Forse proprio per questo quel giorno imboccai la 45 è dissi a Laura:

“Vediamo se troviamo quella baita di Rovegno…”

“Ma quale baita?”

“Quella in Val Trebbia che abbiamo visto sull’annuncio…”

“Ma dobbiamo riprendere i bambini dai nonni… è lontano, ci vorrà più di un’ora!”

“Ma che lontano, è vicino a Torriglia, ci vorrà mezz’oretta”.

Ok, ok, lo so, di solito la racconto in quest’altro modo:

Un giorno, mia moglie Laura ed io (Luca), durante una gita in Val Trebbia, ci imbattemmo in un grande chalet immerso nei boschi di Rovegno, in località Fontanelle. Fu amore a prima vista. […]

Ok, questa è la versione breve leggermente edulcorata.

In realtà la gita, è stata un po’ forzata, la mezz’oretta è diventata un’ora e mezza, dopo la galleria di Ponte Trebbia ci siamo trovati in mezzo alla neve e Laura continuava guardarmi con quell’espressione tipo:

“Te l’avevo detto che era distante e che ora ci perdiamo in mezzo alla neve e che i nonni si preoccupano e poi dobbiamo spiegare loro che siamo andati a cercare una baita in Val Trebbia che non sanno nemmeno dov’è la Val Trebbia e tantomeno che vogliamo lasciare il lavoro e aprire un ristorante

Mentre io facevo finta di avere tutto sotto controllo anche se non avevo la più pallida idea di dove cavolo fossimo finiti, dicevo:

“Dev’essere dietro quella curva”

Occhiata di Laura.

“No, no, c’è una salita e…”

Occhiata.

“Guarda…”

Occhiata.

“…”

Occhiata.

Ma poi ce la trovammo davanti.

Quando vedemmo il tetto coperto di neve, il camino fumante, le finestre illuminate…

Fu veramente amore a prima vista!

Ricordo che guardai Laura e pensai:

“Qui possiamo veramente ripartire da zero”.

 
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Ora scrivi tu!

Ravioli e Ricordi – Prologo

 
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“Questo non è solo un libro. È un viaggio. E vorrei farlo con te.”

Un Viaggio di Vita e di Ravioli

Hai mai sentito che non stai vivendo la vita che vorresti?
C’è un momento in cui ti fermi e ti chiedi:
“È davvero questa la strada che voglio continuare a percorrere?”

Io e mia moglie Laura, qualche anno fa, ci siamo fatti proprio questa domanda. E invece di rispondere con la testa, abbiamo seguito il cuore.
Abbiamo lasciato tutto e ci siamo buttati in un’avventura che avrebbe potuto sembrare una follia – e forse un po’ lo era.
Un ristorante sperduto in Val Trebbia, una Multipla, un quarto di serbatoio e una montagna di sogni.

Da lì è cominciato tutto.

Laura e Luca sulla multipla verso la Val Trebbia

Abbiamo affrontato problemi, paure, soldi che non c’erano, notti insonni e giorni pieni di farina, pentole e ravioli artigianali.
Abbiamo sbagliato, imparato, pianto e riso. E passo dopo passo, cucchiaio dopo cucchiaio, abbiamo costruito qualcosa che non è solo un ristorante, ma un modo di vivere, un modo di cucinare, un modo di resistere e rinascere.

Ed è proprio questa storia che voglio raccontarti.

Perché Scrivere un Libro?

Perché ogni volta che ne parlo con qualcuno, mi sento dire:
“Dovresti scriverci un libro.”
E questa volta ho deciso di ascoltare.

Ma non voglio scriverlo da solo.
Lo voglio scrivere insieme a chi ci ha seguito, a chi ci ha conosciuti lungo la strada, a chi ci ha scoperti grazie ai nostri ravioli fatti in casa o ai nostri post un po’ folli.
E anche con chi magari oggi ci legge per la prima volta e dice:
“Aspetta… questa storia mi somiglia.”

Ravioli Paganini al Tocco

Come Puoi Partecipare

Pubblicherò capitoli, bozzetti, pezzi sparsi.
Li troverai qui, nel blog, sui social, magari anche su una tovaglietta un giorno.

Li condividerò con te così come vengono: imperfetti, veri, in divenire.
E tu potrai:

  • lasciare un commento
  • dirmi cosa ne pensi
  • suggerire un titolo
  • condividere un tuo ricordo
  • farmi una domanda che merita un capitolo

Ogni feedback è benvenuto.
Ogni spunto può diventare una pagina.
Ogni emozione condivisa è una pagina che scriviamo insieme.

Cosa Troverai in Ravioli e Ricordi

Troverai verità.
La nostra. Quella cruda, impastata e servita col cuore.
Troverai ravioli (tanti), ma anche persone, scelte difficili, risate, rovesci, piccoli miracoli e grandi errori.
Troverai una vita vera, cucinata lentamente, come si faceva una volta.

E forse, se ti riconoscerai in un pezzo, sentirai di essere parte anche tu di questa storia.

Perché questo libro è per chi sogna.
Per chi ha mollato tutto.
O per chi non ha ancora trovato il coraggio, ma sa che prima o poi lo farà.

Pronto a Partire?

Allora mettiti comodo.
Sta per iniziare un viaggio fatto di farina, incoscienza, amore, ravioli artigianali, pandolci, tocco alla genovese, tempeste, vinelli locali e profumo di casa.

E se ti va, scriviamolo insieme.
Capitolo dopo capitolo.

🙏 Grazie per essere qui. Benvenuto in Ravioli e Ricordi.

La famiglia: Laura, Luca, Rachele, Gabriele e Samuele

 
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Ora scrivi tu!

Un pranzo speciale con Virgilio Pronzati

Un pranzo speciale con Virgilio Pronzati: quando tradizione e innovazione si incontrano nei ravioli artigianali

Nel cuore della Val Trebbia, alla Taverna Val Trebbia, abbiamo avuto il piacere di ospitare un vero maestro della cultura enogastronomica: Virgilio Pronzati. Giornalista, esperto di vino e raffinato conoscitore della cucina ligure, Pronzati è stato nostro ospite grazie all’invito del sommelier Riccardo Parodi, dell’antica macelleria di famiglia Becchetto di Pegli. Riccardo, estimatore della nostra cucina, ha ritenuto che il nostro lavoro fosse all’altezza di un palato così esperto e appassionato.

L’esperienza di un pranzo tutto a base di ravioli artigianali

Il nostro menù dedicato a Pronzati è stato un viaggio attraverso i ravioli artigianali, simbolo della nostra filosofia culinaria: partire dalla tradizione per innovare senza mai tradirne l’anima. Fin dall’inizio, è rimasto colpito dalla varietà della nostra proposta e dalla cura nei dettagli, tanto da suggerire sorridendo: “Potresti fare solo ravioli e chiamare il ristorante ‘Il Raviolo’.” Un complimento che ci ha reso orgogliosi del nostro impegno.

Dall’antipasto al dolce: un percorso tra sapori e storia

Il pranzo si è aperto con il nostro Crispy Ravioli Mix, un piatto che ha saputo sorprenderlo sia per il gusto che per l’idea: 15 tipi diversi di ravioli in versione fritta, croccante e sfiziosa, accompagnati da un calice di Ortrugo fresco e frizzante. Lo ringraziamo per aver colto il legame tra questa proposta e la storia dei ravioli, apprezzandone la rivisitazione moderna.

A seguire, i Classici Ravioli Zena al Tocco hanno conquistato il suo palato grazie alla sottigliezza della sfoglia, all’equilibrio del ripieno e alla nostra interpretazione del tocco alla genovese, rispettosa della tradizione ma con una nota di carattere.

L’esperienza è continuata con i Ravioli del Borgo, realizzati con sfoglia all’ortica e ripieno di Preboggion, il celebre misto di erbe selvatiche tipico della Liguria, condito con la nostra salsa alle nocciole della valle. Siamo felici che abbia colto il nostro intento di portare nel raviolo le ricette della cucina storica.

I Ravioli ripieni di carne di cinghiale con sfoglia al pomodoro e funghi porcini hanno trovato il loro abbinamento perfetto con il Gutturnio fermo delle Cantine Campana, vino che Pronzati ha elogiato per la qualità e la cura con cui viene prodotto. Lo ringraziamo per aver valorizzato la nostra scelta di collaborare con produttori d’eccellenza.

Infine, per chiudere in dolcezza, i nostri Ravioli Cremellotti – ripieni di ricotta e crema pasticcera, con sfoglia alla cannella, crumble croccante, cioccolato fuso e ciuffi di crema pasticcera – hanno concluso il percorso lasciando un ricordo goloso e appagante.

Un’esperienza che lascia il segno

Il pranzo si è concluso con un caffè e la nostra grappa alla nocciola, apprezzata per il suo gusto aromatico e non troppo dolce. Pronzati ha voluto prendere appunti per scrivere un articolo e ha scattato una foto con noi, lasciandoci parole di grande apprezzamento per la cucina, l’ambiente e l’esperienza complessiva.

Ha sottolineato il valore dell’utilizzo di ingredienti locali, l’equilibrio dei sapori e la creatività che caratterizza ogni piatto, evidenziando come la nostra cucina riesca a soddisfare il palato di chi si siede a tavola. Ricevere un riconoscimento simile da un esperto come Virgilio Pronzati è la conferma che il nostro impegno nel promuovere i ravioli artigianali della Val Trebbia è la strada giusta.

👉 Vuoi scoprire di più sulla nostra filosofia e i piatti che hanno conquistato Virgilio Pronzati? Vieni a trovarci o prenota un tavolo alla Taverna Val Trebbia! Non vedo l’ora di farti vivere la nostra esperienza di gusto tra tradizione e innovazione.

Un abbraccio
Luca Pirrello (Capobanda)