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Omaggio Ravioli - Festeggia con noi

Un cuoco in Trebbia

IL CUOCO SI TUFFA IN TREBBIA E IL VIDEO DIVENTA VIRALE
In montagna non bastano buoni prodotti per tenere in vita un’attività. Bisogna sapersi raccontare

Titola così “Il nuovo giornale” della diocesi di Piacenza Bobbio, un bellissimo articolo sulle attività della Val Trebbia.

Abbiamo raccontato alla Dott.ssa Barbara Sartori, la giornalista autrice di questo pezzo, la nostra storia e il sentimento che ci lega a questa valle meravigliosa.
Le abbiamo parlato di cuore e passione e con cuore e passione Barbara ha scritto un articolo che ci ha profondamente commosso.
Lo riporto di seguito per intero, non saprei cos’altro aggiungere se non un grande “GRAZIE”.

Leggi l’articolo originale

Mentre a Piacenza si discute sull’alta densità di supermercati, in montagna l’urgenza è tenere aperte le attività che – a dispetto di spopolamento, burocrazia, trasporti – rappresentano non solo dei punti commerciali ma dei presidi di servizi e di relazioni. Siamo stati agli estremi confini della diocesi, in alta Val Trebbia, […]

“Nel piatto di ravioli ci mettiamo il territorio”
Chi ci è riuscito, anche se le sue radici sono in città, a Genova, sono Luca Pirrello e Laura Cambiaso de “La Taverna” di Fontanelle di Rovegno. Sono arrivati dieci anni fa con i figli che oggi hanno 18, 15 e 11 anni. Lui architetto, responsabile dell’Ufficio tecnico della Fondazione “Auxilium” della Caritas genovese, lei impiegata nello stesso organismo, hanno fatto della comune passione per la cucina e per il verde una scelta di famiglia.

“Siamo casa e bottega”, ci raccontano, ridendo, seduti a uno dei tavoloni di legno del loro chalet immerso nella natura, con il camping a due passi e il fiume che scorre poco più sotto.
Il pianoforte in sala e le chitarre appese alle pareti tradiscono un’altra passione. E non è raro che Luca, spenti i fornelli, si metta a suonare per i clienti. “Avere un locale in città con tre bambini piccoli – per la spesa e per la gestione familiare – era impossibile. Qui abbiamo trovato la nostra strada, dichiarando subito alla clientela che il nostro intento era di viverla con la famiglia”. Così è stato.
Rachele, la piccola di casa, è cresciuta girando tra i tavoli.
“Chiedeva: «mi fai assaggiare?». O regalava cioccolatini dicendo: «torni a trovarci». E senza che nessuno le suggerisse nulla!”.
I figli maggiori, uno studente di informatica, l’altro al liceo artistico, sono a Genova nel fine settimana tornano a Fontanelle.
La minore frequenta le Medie a Rovegno: una pluriclasse con 8 alunni in prima e 4 in seconda.
La sfida di famiglia è vinta.
Così quella lavorativa. “Abbiamo rilevato una pizzeria, l’abbiamo trasformata in ristorante e siamo stati liberi di fare i nostri esperimenti”. Luca ha imparato a cucinare da autodidatta, studiando qualcosa di nuovo giorno dopo giorno.
E ingaggiando i clienti in serate a tema in cui loro stessi valutavano i piatti e decretavano quali sarebbero entrati nel menù.
“La mia fortuna l’ha fatta Facebook”

“Ero più esperto di marketing e grafica – non nasconde Luca -. La gente deve sapere che ci sei e avere un motivo per farsi 50 chilometri da Genova o 70 da Piacenza”.
Tra i primissimi nel settore, nel 2009 apre la pagina Facebook del ristorante. “È stata la mia fortuna. Abbiamo capito che ci voleva un prodotto riconoscibile: cosa ci piaceva fare? I ravioli. Abbiamo puntato su quelli. Ma un buon prodotto non è sufficiente oggi. Cosa servire insieme a un piatto di ravioli? Qui abbiamo la natura, il Trebbia, la baita. C’è il valore aggiunto della nostra famiglia. Abbiamo iniziato a raccontarci”. Nasce quasi per scherzo il video del “cuoco in Trebbia”: Luca, in divisa da chef, si tuffa nelle limpide acque dei “laghetti”. Diventa virale. Da 2mila fan la pagina della Taverna passa a 14mila.
La gente si spinge fin quassù anche da Milano.
Ma Luca e Laura non sono due da tutto fumo e niente arrosto. “Ci vuole coerenza. Il cliente deve trovare quel che gli ho raccontato”. Le richieste di poter gustare i loro ravioli in città li ha portati ad aprire, nel 2015, in centro a Genova, un take away, “Raviolevia”, con pasta realizzata a macchina ma con la qualità del prodotto artigianale. L’obiettivo era creare occupazione, insegnando a dei giovani una professionalità che potessero portare avanti da soli. Qualcosa non ha funzionato e Luca e Laura, nonostante le pressioni della clientela, nel giugno scorso hanno scelto di chiudere. “Stiamo lavorando con un possibile socio per diventare il centro produttivo di un franchising. Tutto è nato qui e il cuore deve restare qui. Sulla qualità non deroghiamo. Anche ai camerieri, quando facciamo il colloquio, più che la tecnica chiediamo la sostanza, la capacità di interagire con i clienti”.

Barbara Sartori

Il 25 Aprile sei dei nostri?

Allora, cosa fai il 25 Aprile, sei dei nostri?

Prima di rispondermi però lasciami fare pubblicamente un ringraziamento.

Voglio dire grazie a tutti gli  Amici di Forchetta, iscritti alla newsletter, (se non conosci i vantaggi guarda qui e iscriviti anche tu) a tutti gli appassionati di ravioli e Antichi Sapori, Insomma a tutti quelli come te che ci hanno sostenuto e ci sostengono tuttora…
Si perché se a Pasqua e Pasquetta siamo sold out lo dobbiamo proprio a tutti voi, quindi GRAZIE!!!

Ma soprattutto devo ringraziare… il cappotto di Pasqua del 2009!!!

Se hai un minuto, mi spiego meglio.

Dieci anni fa, a Pasqua del 2009, l’agenda era vuota, nessuna prenotazione!

Proprio così, neanche una telefonata per chiedere informazioni, nessuno nemmeno da Rovegno o dai dintorni.

Una sera c’è stato un momento in cui mia moglie Laura ed io ci siamo sorpresi a fissare il telefono sconsolati, nella sua tragicità la scena era davvero comica…

Lo era a tal punto che quando ci siamo guardati non abbiamo potuto resistere a scoppiare in una fragorosa risata!

 

Facciamo così, andiamocene a nanna e ci pensiamo domani”
Eh… sarà meglio, ahahah!

 

La situazione non migliorò, ma non ci siamo dati per vinti… 

Senti La, non possiamo avere il locale vuoto proprio a Pasqua!”
Eh, ho capito, ma non è che posso obbligare la gente a venire qui Lu!”
Prendi l’agenda va…

Così ci siamo attaccati al telefono, per invitare amici e parenti, credevamo così tanto nel nostro progetto che non pensavamo fosse possibile ricevere un cappotto simile in una festa così.

Uno pensa che gli amici… e dopo 10, 20, 30 telefonate…
Vabbé, ok, lasciamo stare gli amici.
Uno allora pensa che i parenti… e dopo…
Vabbé, ok, lasciamo stare anche i parenti.

Per farla breve, prenotazioni zero, amici zero, parenti zero…

Magari ci vogliono fare tutti una sorpresa…
Si vabbé…” (mia moglie non è ottimista come me :D)

Nessuna sorpresa, ma qualche tavolo lo abbiamo riempito.

I primi clienti sono entrati timidamente dicendo:

Scusate, ci siamo persi, fate ristorante? Ma che profumo…

Qualche motociclista, un paio di famiglie con bambini molto chiassosi, ma simpaticissimi, un paio di coppie in gita, mia mamma, mio papà, forse mi sorella…
Insomma non eravamo sold out, ma 

abbiamo condiviso la nostra tavola con persone splendide in una giornata speciale e indimenticabile!
È stata proprio quella giornata che ci ha insegnato che quando ci metti cuore non importa la superficialità dei numeri, ma la sostanza del rapporto che sei riuscito a costruire.

Farti sentire in famiglia con noi e sentirsi in famiglia con te.

Questo è l’unico modo in cui siamo capaci a lavorare.

Quel giorno, se me lo aveste detto, non avrei mai creduto che a distanza di 10 anni  solo 2 settimane dalla newsletter col menù di Pasqua (era il 15 marzo) avrei avuto il locale pieno!!!

Se a Pasqua (e anche a Pasquetta) siamo al completo, lo dobbiamo in parte a quella bastonata del 2009 che ci ha insegnato a non mollare, a crederci di più, a fare sempre meglio, a lavorare a testa bassa con passione e umiltà.

Ma soprattutto lo dobbiamo a tutti gli Amici di Forchetta come te, al vostro passaparola e a quell’enorme dimostrazione d’affetto che ci commuove e al contempo ci imbarazza un po’…

Si perché, anche nel dirti grazie come sto facendo, ti dico la verità, di tutto questo, un tantino ce ne facciamo un piccolo vanto, perdonaci per questo.

Ma dopo questa confessione, torniamo alla domanda principale:

Cosa fai il 25 Aprile?

“Ci devo pensare…”, “Si ma mia moglie…”, “Mio Marito…”, “Gli amici forse…”, Se è bel tempo”, “Se è brutto…” “Le curve…”, “La Strada…”

ALLOOOOORAAAAA!!!!!

Non vorrai rimanere a bocca asciutta vero?
Come? Il menù?

Resta su queste frequenze, a breve te lo pubblico, occhio a non perdertelo, intanto puoi portarti avanti, il nostro telefono è 010955095, non aggiungo altro.

Se poi vuoi essere sicuro di non perderti nulla sulle nostre iniziative E RICEVERE IN ANTEPRIMA TUTTI I MENÙ, compreso quello del 25 Aprile, iscriviti agli Amici di Forchetta, clicca sul pulsante qui sotto 🙂

Allora! Non ci hai ancora chiamato?!?!
Ho capito, vuoi aspettare di vedere cosa metteremo sulla tavola… ma come, non ti fidi?
Sappi che tanti hanno deciso di sfidare il fato riservando il tavolo “al buio”, ma visto che ti vedo tentennare (anche se quest’anno sarà diverso) ecco il menù che abbiamo proposto l’anno scorso, almeno ti fai un’idea.

Un abbraccio
Luca

P.S. Iscriviti agli Amici di Forchetta e chiamaci subito per bloccare il tuo tavolo!!!

Ecco il menù del 25 Aprile dell'anno scorso

Pasqua 2019 a La Taverna

Com’è la primavera in città?
Se sei fortunato ad avere qualche albero sotto casa, stai assistendo a quel miracolo che ogni anno non si stanca di incantarci: la fioritura di primavera.
Non c’è né traffico, né smog che tenga, i fiori con la loro prepotente delicatezza escono vincitori anche dalle situazioni più difficili e ci ricordano che abbiamo una vita intera da vivere!!!

Se ti conosco bene, il piccolo assaggio di quei rami fioriti sotto casa tua, ti ha fatto venire voglia di natura, verde, aria pura, pace e relax, mi sbaglio?

Qui in Val Trebbia il traffico lo abbiamo solo nelle cucine de La Taverna, si… e il colpevole sono io: padelle che volano, pentole sul fuoco, frigoriferi e scaffali pieni e… ravioli come se piovesse!!!
Eh già, la nostra cucina in questi giorni è in piena attività e a volte mi risucchia fino a tardi, ma appena riesco a mettere il naso fuori in giardino, lo spettacolo che vedo… eh…. non saprei proprio descrivertelo, ma non serve, perché puoi vederlo con i tuoi occhi!

Che ci vuole, salta in macchina e vieni su!

Se sei iscritto alla nostra newsletter (gli Amici di Forchetta), hai già ricevuto il mio invito per il Pranzo di Pasqua.
Ormai è nostra consuetudine dare un po’ di vantaggio sulle prenotazioni a chi ci segue da più vicino ed offrirgli uno sconto riservato.

È un piccolo gesto di gratitudine per l’affetto che riceviamo.

Se non sei ancora iscritto, la bella notizia è che puoi farlo qui nella pagina del Menù di Pasqua 2019, scaricando il tuo COUPON DI SCONTO:

La brutta notizia è che per Pasqua sono rimasti pochissimi posti, quindi non finire nemmeno di leggere l’articolo e chiamaci subito allo 010955095.

Insomma, la bella stagione è iniziata e noi non vediamo l’ora di condividere con te la magia di questa valle e la nostra Cucina degli Antichi Sapori, una passione che ci fa lavorare col sorriso in un posto meraviglioso!

Ma sei ancora qui?!?!?!
Guarda il menù e chiamaci subito per bloccare il tuo tavolo!!!
Un abbraccio
Luca

Ravioli del Borgo

Abbiamo scelto di mettere in primo piano uno degli ultimi nati di Casa Taverna: i Ravioli del Borgo.
Non li hai ancora assaggiati?
Allora, sfoglia aromatizzata all’ortica, ripieno di Preboggion e ricotta, conditi col Tucco alla genovese oppure con la nostra salsa di nocciole.

Alcune erbe del Preboggion

La scelta di usare il Preboggion deriva dalla nostra passione per gli Antichi Sapori.
Le sue radici affondano all’inizio del XIII secolo.

Si tratta di un misto di erbe spontanee (ogni famiglia aveva la sua ricetta) che venivano trasformate in una gustosissima zuppa o in tortini e frittate.

Successivamente, a partire dal 1300, nelle corti Rinascimentali dell’Italia centro settentrionale, di queste erbe, si inizia a farne pasta ripiena.
Specialmente in Liguria diventeranno poi il ripieno per eccellenza dei pansoti.

Noi abbiamo ridosato l’antica ricetta tradizionale mettendo insieme e confrontandone a decine, il risultato ci ha emozionato, ma dovrai essere tu a giudicare. 🙂

Allora, come li preferisci?


Ravioli del Borgo alla salsa di nocciole

Ravioli del Borgo al Tucco

Ravioli del Borgo burro e salvia

Alla salsa di nocciole, un piatto vegetariano, delicato e molto particolare…

Al tucco, con un sapore più deciso, ricco di sfumature contrastanti…
Ah, ok sei un purista del raviolo e lo vuoi assaporare nella sua essenza? 🙂

Allora te li propongo conditi semplicemente con burro fuso e salvia!
Insomma in un modo o nell’altro li devi provare, cosa aspetti? Chiamaci subito allo 010955095 e blocca il tuo tavolo!!!

Anche tu vai controcorrente?

Hai visto il nostro menù? Che te ne pare? (Menù)

Ok, prima di continuare faccio un piccolo inciso: tutto quello che segue ti spiega meglio chi siamo e come nasce La Taverna, ma parla anche di te, di ciò che ti rende diverso dalla massa e attento al cambiamento.

Parla di ciò che ti porta ad andare controcorrente.

Vorrei che lo leggessi fino in fondo se hai tempo ora, altrimenti puoi farlo più tardi, ma ti prego di leggerlo.

Se hai visto il nostro menù alla carta, probabilmente ti chiederai com’è possibile avere così tanta scelta mantenendo gusto, qualità e freschezza.
Se questa è la domanda che ti poni (e credo che sia così), ho ragione quando dico che i nostri ravioli, ma in generale i nostri piatti, non sono per tutti.
Non tutti infatti sanno essere critici in fatto di cucina, la pubblicità di grandi aziende e multinazionali ci bombarda continuamente dicendoci cosa dobbiamo mangiare, come dobbiamo farlo e dove, il risultato?

I prodotti standardizzati implementano le vendite con cibi poveri a livello nutrizionale e di scarsa qualità.
La grande massa purtroppo si adegua, pian piano si è abituata al gusto piatto e uniforme delle cose fatte in serie e…
Beh intanto ti do una notizia, tu non fai parte della massa!
Lo dimostra il fatto che sei qui. Hai approfondito, ti stai informando ed hai iniziato a seguirci, magari un po’ per curiosità, ma probabilmente hai intuito che può esserci del valore in quello che facciamo.

Ma torniamo alla tua domanda:
Com’è possibile avere così tanta scelta mantenendo gusto, qualità e freschezza?

La Taverna

Non posso darti una risposta breve, posso dirti per ora qual è stato il nostro approccio, in realtà il mio approccio, perché quando ho iniziato ero da solo, proprio qui, davanti ai fornelli nella cucina di un ristorante della Val Trebbia…
Si, perché insieme a mia moglie Laura, nell’inverno del 2009, abbiamo deciso di rilevare La Taverna, (se hai letto “chi siamo” sai già tutto 😊😊😊) cambiare vita e portare i nostri 3 figli a vivere nel verde… ipotecandoci la casa, facendo mille debiti e accettando la sfida di rilanciarlo.
Facile!
Non sapevamo nulla di ristorazione ed eravamo proprio all’inizio della crisi!!!
Però, forse proprio grazie a queste criticità, abbiamo fatto qualcosa che quasi nessuno fa più: un atto di umiltà e questo ci ha fatto imboccare la strada giusta, non per fare i soldi, ma per costruire su basi solide qualcosa che avesse un valore per noi e per i nostri figli.

Ma ecco l’approccio:
“Se fossi io il cliente del mio ristorante, cosa vorrei trovare sulla tavola e che servizio mi aspetterei?”

Nasce tutto da qui, una ristorazione fatta PER le persone e CON le persone, il resto è arrivato sperimentando, sbagliando e ricominciando da capo, con voglia, passione tenacia e con delle rate da pagare 😊😊😊.

Se sei qui (e stai leggendo anche queste ultime righe) è perché hai scelto di andare controcorrente e per questo so che capisci il vero significato di tutto questo.

Se me lo permetti la prossima volta ti racconto un po’ di questa storia, se vuoi approfondire penso sia bene partire dall’inizio, non credi?

Ora ti saluto e ti do appuntamento a La Taverna.
Grazie di aver letto fin qui.
Luca

Luca Pirrello – Proprietario

Buon Anno e… grazie!!!

Un enorme GRAZIE a tutti!!!

Cara Amica e caro Amico de la Taverna, voglio dirti personalmente e pubblicamente il mio più grande GRAZIE!

Siamo orgogliosi di avere persone attente, sincere e, perché no, esigenti come te, a far parte della nostra famiglia degli Amici di Forchetta.

La Taverna sta raggiungendo migliaia di persone appassionate di ravioli e della Cucina degli Antichi Sapori, che amano quella cucina buona, sana e naturale, fatta di cose semplici, proprio come quella di una volta e questo solo grazie a te.

Quando siamo partiti per questa avventura in Val Trebbia, era l’inverno del 2009, avevo grandi speranze, ma mai mi sarei aspettato un tale risultato.

Ad oggi sono più di 13.000 le persone che come te ci hanno scoperto e vengono regolarmente a farci visita, arrampicandosi fin quassù

Sempre di più sono i “Fedelissimi” tutti coloro che ci hanno dato fiducia e ci seguono da vicino, tanti hanno già la nostra Fidelity Card che da diritto ad un trattamento riservato, con loro abbiamo un rapporto più diretto via mail per scambiarci feedback e ricevere in anteprima le novità.

Questo lo dobbiamo soprattutto a te e al tuo passaparola.

Uno dei nostri motti è “Niente fronzoli, tutta sostanza” e credo che sia la ragione principale che ti ha fatto innamorare di questa baita fuori dal tempo. (nella sezione “Chi siamo” del sito entro nel dettaglio)

La Taverna è proprio questo: Una Baita fuori dal tempo.
Un posto dove le cose tornano ad essere a misura d’uomo, dove l’aspetto rustico è rustico per davvero, non uscito dallo studio di design.
Forse fin troppo rustico, a volte disordinato, ma sempre funzionale e ospitale.

Ma un altro punto fisso è “niente volantini, investiamo su di te!”.
Quello che risparmiamo sulla pubblicità cartacea lo investiamo in qualità, lo trovi  strano in questi tempi dove apparire ripaga di più che essere?

Ma è proprio così, investiamo su di te, sei tu a giudicare, vieni, scegli, assaggi e decidi se tornare, portare anche i tuoi amici o colleghi di lavoro, fare passaparola, condividere su facebook i nostri post.

Fin’ora è stato così ed è come deve essere, la promessa della pubblicità non vale nulla se poi non sai mantenerla.

Col tuo aiuto vogliamo continuare a mantenere ciò che promettiamo:

Una cucina sana, come una volta, quella degli Antichi Sapori, il sorriso di persone appassionate di questo lavoro, che ti accolgono e ascoltano i tuoi suggerimenti, le critiche, anche i complimenti se ce li saremo meritati :).

Per tutto questo ti dico grazie a nome mio (Luca), di mia moglie Laura e di tutto il Taverna Team.

Buon Anno!

Luca

Fare la Differenza …Andare in Profondità

Sarà la neve, che rende tutto più lineare ammorbidendo gli spigoli di ogni cosa.
Sarà che in questo periodo stiamo tirando le somme di 10 anni di Taverna (questo è l’undicesimo).
Il fatto è che oggi voglio condividere alcuni pensieri con te che ci segui da un po’.
Per noi fare la differenza era allora (la nostra avventura inizia nel 2009) ed è oggi, andare in profondità, creare qualcosa di vero, solido, di sostanza e non di apparenza.

Per citare Steven Pressfield, NON “Il fiume largo un miglio e profondo un pollice”, ma un fiume profondo di acqua cristallina.

La Taverna è questo per noi:

Andare al nocciolo con un prodotto fatto al meglio, pensato per chi vuole dare più valore a ciò che mangia.

Sembra strano, ma ci siamo accorti che un prodotto così non è per tutti.
In pochi capiscono la differenza e tu sei in questa ristretta cerchia di persone che vogliono andare in profondità come noi 

I facili guadagni abbiamo voluto lasciarli ad altri, a chi risparmia sulla materia prima, a chi fa la guerra del prezzo, a chi sfrutta le mode, a chi vende a poco e ti illude di darti tanto (quel che costa poco vale poco, sembra banale, ma ce lo dimentichiamo troppo spesso).

Chi crea la sua attività avvantaggiandosi di queste scorciatoie è come il fiume Platte del Nebraska citato da Steven Pressfield.

Chi ha puntato su queste strategie forse farà grossi guadagni in breve tempo, ma probabilmente avrà vita breve, sicuramente non costruisce nulla ed è un parassita che non apporta valore, ma ne sottrae alle nostre vite.

Il cibo invece, soprattutto in Italia, racchiude in sé la somma dei più grandi valori della nostra esistenza, la tradizione, la salute, l’amicizia, la famiglia…

A tutto questo vogliamo attingere puntando ai veri risultati, quelli che nessun bilancio e nessun commercialista ti può esibire.

I risultati che provengono dall’averti qui con noi in questo viaggio fatto di passione, Antichi Sapori e amicizia.

Grazie

Luca, Laura e tutto il Taverna Team

Ravioli Antica Val Trebbia

Una ricetta quasi perduta

Un nostro caro amico, Pinuccio Isola, un giorno ci raccontò una storia… storia di massaie, mondine, povertà e arte di arrangiarsi.
Agli inizi del ‘900 in Alta Val Trebbia esisteva una ricetta di ravioli molto particolari: I Raieu de Risu, il ripieno era a base di riso, salsiccia e bietole.
Riso???? Si, proprio così!
Se hai pazienza di seguirmi ti svelerò il segreto di questa ricetta che in pochi conoscono.
Questo piatto è stato tramandato oralmente di madre in figlia per più di cent’anni.
Abbiamo trovato gli ingredienti in una vecchia pubblicazione, ma le dosi… beh non era un libro di cucina! 😥😥😥

Come sai la mia famiglia ed io, viviamo proprio in Val Trebbia, a Rovegno, nella mansarda de La Taverna, così…

Abbiamo chiesto alle anziane massaie della valle, cercato nei loro quadernini di ricette di casa, chiesto a nipoti, figli…
Un pezzo per volta abbiamo ricostruito la ricetta, l’abbiamo ridosata, cercando di ricreare le stesse condizioni delle cucine di quel tempo, gli stessi attrezzi e le stesse lavorazioni…
In fine abbiamo assaggiato l’ultima versione dopo più di 20 tentativi e abbiamo capito che era quella giusta.
Il risultato era proprio quello che cerchiamo in ogni nostro piatto:
Antichi Sapori.

Ma cosa c’entra il riso?
In quegli anni le donne della Valle andavano nel Pavese come operaie a mondare il riso.
Si, parliamo di quell’affascinante figura della mondina che ha dietro di sé una storia di povertà, sacrifici, rinunce e tanta fatica.

Donne che sostenevano la famiglia, giorno dopo giorno, con le gambe a bagno, la schiena curva e, nonostante tutto, col sorriso sulle labbra.
Paga bassa che spesso consisteva in qualche chilo di riso o poco più.
Le dispense della Val Trebbia immaginiamo che all’epoca, di riso, ne potessero essere sempre ben fornite!
E come utilizzare al meglio quelle scorte?
Queste donne a dir poco eroiche, non mancavano certo nell’arte di arrangiarsi!!!
Ecco perché insieme alla salsiccia, ricavata dall’allevamento di due o tre maiali, le bietole dell’orto, un po’ di formaggetta, uova e sapori si poteva mettere insieme un gustosissimo ripieno che aveva come base il riso cotto nel latte.
Se hai già mangiato i nostri Raieu de Risu che abbiamo voluto ribattezzare Ravioli Antica Val Trebbia, ora capisci meglio quella sensazione di dejavu che hai quasi certamente provato.
Un gusto d’altri tempi rimasto intatto e tramandato dalla straordinaria forza di quella mondina, massaia, madre, figlia, donna eroica che ha vinto la povertà!
Le raffinatezze, i piatti scolpiti, le stoviglie firmate le lasciamo ad altri.
Per noi la cucina è fatta di queste storie.
Niente fronzoli – Tutta sostanza


Un affettuoso saluto da Luca, Laura e tutto lo staff de La Taverna